Ogni impianto idrico ha una storia a sé.
Ognuno si configura in modo diverso, ognuno è fatto con materiale diverso, ognuno ha un numero di anni di vita diverso.
Una sola caratteristica accomuna tutti gli impianti idrici: il biofilm, più o meno sviluppato al suo interno ma ad ogni modo sempre presente.
Ed insieme ad esso, sempre presente è il rischio legionellosi.
Che si tratti di un b&b, un albergo, una villa, un campeggio il rischio c’è. E bisogna fronteggiarlo.
Per mettere in piedi un’attenta prevenzione al rischio legionellosi e garantire una stella in più – quella della sicurezza, si deve procedere obbligatoriamente alla valutazione del rischio, seguita poi dalla gestione e dalla comunicazione dello stesso.
Tanti sono i fattori che accentuano il rischio: fare una valutazione del rischio non significa, però, solo elencare i fattori ma stabilire le possibili interazioni che si innescano tra loro. Non è quindi cosa semplice, fattibile solo da chi possiede esperienza, capacità e professionalità, un’azienda competente – come prescritto dalle Linee Guida nazionali.
Alla valutazione segue la gestione – la messa in atto delle misure preventive – e la comunicazione del rischio, operazione questa quasi mai svolta.
Ad esempio… quanti avvisano i propri ospiti e propri dipendenti che nella struttura turistico-ricettiva si esegue la regolare e periodica manutenzione dell’impianto idrico?
Che fare quindi? Valutare, gestire e comunicare il rischio secondo le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi del 7 maggio 2015.