Il dottor Giulio, un professionista rispettato, è il responsabile della sicurezza in una grande azienda alimentare. Ogni giorno il suo obiettivo è garantire che i lavoratori possano operare in un ambiente sano e sicuro. Sa bene quanto è importante la qualità dell’aria negli uffici per la salute di tutti.
Negli ultimi tempi aveva notato un preoccupante aumento di malesseri tra i dipendenti: mal di testa, tosse persistente e difficoltà respiratorie che scomparivano una volta lasciato il posto di lavoro. Giulio, sempre attento e scrupoloso, decise di indagare più a fondo. Quale poteva essere la causa di questi sintomi ricorrenti?
Anche se annualmente provvedono alla bonifica decise di ispezionare i canali aeraulici dell’azienda e quello che scoprì fu sconvolgente. Muffe, batteri, virus e polveri sottili avevano contaminato l’impianto di condizionamento e peggiorato la qualità dell’aria negli uffici. Ogni giorno erano invasi da aria piena di sostanze nocive. Giulio, preoccupato per la salute dei colleghi, si precipitò dal direttore generale. Temendo che l’allarme venisse minimizzato, cercò di spiegare l’urgenza della situazione. Ma il direttore lo sorprese con una risposta positiva: «Giulio, quello che hai scoperto richiede un intervento immediato. Contatta subito un’impresa specializzata per l’ispezione e la bonifica dei nostri impianti.»
“Lavoratori e lavoratrici prima di tutto” fu una frase bellissima che pronunciò. In poche ore, una squadra di esperti della Servizi Speciali arrivò e iniziò il lavoro di sanificazione. Mentre osservava l’impresa al lavoro Giulio rifletté sull’importanza cruciale della manutenzione regolare degli impianti: non si trattava solo di rispettare le normative, ma di proteggere in modo concreto la salute e il benessere di ogni persona che lavorava in quell’ambiente.
I risultati parlarono da soli, nel giro di pochi giorni i sintomi scomparvero completamente. Il direttore aveva avuto ragione, investire nella salute dei dipendenti significa investire nel futuro dell’azienda stessa. Ti sei mai chiesto quanto sia importante la qualità dell’aria che respiri sul posto di lavoro?
Per proteggere i bambini dal rischio Legionella nelle scuole non esiste un vaccino né dispositivi di protezione. Chi invece deve proteggere i bambini da un rischio così importante è sicuramente il Sindaco.
Diciamo le cose come stanno perché sia più facilmente comprensibile il problema Legionella nelle scuole: lavarsi le mani dopo 3 mesi di chiusura dei rubinetti delle scuole è rischiosissimo se non vengono rispettate le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi approvato con accordo Stato Regione del 7 Maggio 2015.
Alla luce di queste normative nazionali, la delibera della giunta regionale della Puglia n°920 del 2015 ha stabilito che è fondamentale garantire un adeguato monitoraggio del rischio Legionella nelle strutture scolastiche.
I Sindaci delle città in cui è stata fatta prevenzione della Legionellosi hanno garantito protezione ai bambini che si lavano le mani a scuola.
È incredibile che lavarsi le mani a scuola debba costituire un rischio, eppur si corre quando la priorità non è la protezione dei soggetti più fragili.
Ai bambini di Bari, Modugno, Rutigliano, Palo del Colle, Bitetto, Cassano delle Murge viene riconosciuto il diritto all’acqua pura. Ci auguriamo che non si tratti di bambini privilegiati e che tale diritto venga riconosciuto anche in altre città.
Avvertiamo comunque le mamme che è facile distinguere le scuole Legionella Free da quelle che non lo sono. Quelle che sono Legionella Free lo segnalano con una locandina di questo tipo.
Tuttavia le mamme che non sono certe che dai rubinetti delle scuole scorre acqua incontaminata farebbero bene ad avvertire del rischio i loro figli e suggerire di lavarsi le mani a casa.
La febbre di Pontiac è una malattia respiratoria causata dal batterio Legionella pneumophila. Spesso confusa con l’influenza può evolvere in una forma più grave chiamata Legionellosi, una seria infezione polmonare potenzialmente letale.
Sintomi:
– Febbre alta
– Tosse
– Mal di gola
– Mal di testa
Durata: circa 6-7 giorni
Come si Contrae la Febbre di Pontiac?
La febbre di Pontiac si contrae principalmente attraverso l’inalazione di aerosol contaminati con il batterio Legionella. Questi aerosol possono essere liberati nell’aria quando si aprono i rubinetti in strutture pubbliche e private che non rispettano gli standard di sicurezza necessari. Ironia della sorte, mentre lavarsi le mani è essenziale per mantenere una buona igiene, farlo in ambienti non adeguatamente trattati contro la Legionella può comportare rischi. Se l’acqua utilizzata è contaminata potresti inalare involontariamente aerosol contenenti il batterio esponendoti così a potenziali infezioni.
Quali sono le strutture a maggiore rischio e le più sicure?
Le strutture con un alto rischio di Legionella sono quelle dove non è garantita l’assenza di Legionella nell’acqua. Tra queste le scuole sono particolarmente vulnerabili a causa della prolungata inattività dei rubinetti e delle condizioni climatiche che favoriscono la proliferazione del batterio. Al contrario, le strutture sanitarie, le grandi industrie e gli hotel di alta categoria sono luoghi generalmente più sicuri poiché seguono rigorose normative di sicurezza.
I bambini sono a rischio?
Sì, i bambini possono essere a rischio se le scuole che frequentano non rispettano le normative per garantire l’assenza di Legionella. È compito dei Sindaci garantire che le scuole siano sicure e che le misure di prevenzione siano correttamente adottate.
Esempi virtuosi
Alcuni sindaci, come quelli di Bari, Modugno, Rutigliano, Palo del Colle e Cassano delle Murge, hanno monitorato e garantito la sicurezza nelle scuole. Tuttavia, la mancanza di interventi potrebbe essere dovuta al fatto che non tutti i sindaci sono a conoscenza del problema o non hanno preso le necessarie precauzioni.
Responsabilità delle Autorità e ruolo dei Sindaci:
– Garantire la sicurezza nelle strutture pubbliche, in particolare nelle scuole.
– Collaborare con aziende specializzate nella sanificazione dell’aria e dell’acqua.
− Applicare le Linee Guida del Ministero della Sanità e della Regione Puglia.
I cittadini hanno un ruolo attivo. Quale?
1. Informandosi sulle misure di sicurezza adottate nelle strutture frequentate.
2. Chiedendo chiarimenti alle autorità competenti sulle misure preventive.
3. Facendo pressione per l’adozione di misure di sicurezza adeguate.
Importanza della prevenzione
Se sei preoccupato per la sicurezza della tua scuola o di altre strutture pubbliche è importante informarti e chiedere chiarimenti sulle misure di sicurezza adottate. La consapevolezza e la pressione pubblica possono spingere le autorità a prendere le giuste decisioni per garantire ambienti sicuri e salubri.
Non c’è un vaccino
È cruciale sottolineare che non esiste un vaccino per la prevenzione della Legionellosi, né ci sono dispositivi di sicurezza personali da adottare. La vera protezione risiede nel senso di responsabilità di coloro che devono garantire l’incolumità degli individui, come Amministratori di strutture pubbliche e private, Dirigenti scolastici, Autorità locali. La loro diligenza nell’implementare e mantenere misure preventive è la prima linea di difesa contro la diffusione della Legionella.
Conclusione
La febbre di Pontiac rappresenta un rischio serio ma prevenibile. La collaborazione tra autorità, strutture pubbliche e cittadini è essenziale per creare ambienti sicuri e liberi da Legionella. In assenza di un vaccino o di dispositivi di protezione individuale, la consapevolezza, l’adozione di misure preventive, il monitoraggio costante e, soprattutto, il senso di responsabilità di chi gestisce gli spazi pubblici sono le chiavi per proteggere la salute pubblica da questa minaccia. È infatti dovere di chi ha la responsabilità della salute della comunità, peraltro previsto anche dalle normative nazionali e regionali, garantire che vengano adottate tutte le precauzioni necessarie per prevenire la diffusione della Legionella.
PERCHÈ RISCHIARE? LE MANI SE PUR SPORCHE LAVALE A CASA!
Lavarsi le mani o peggio ancora farsi la doccia in strutture prive di un impianto che H24 intercetta le Legionelle e le uccide è assolutamente da evitare. I rischi che si corrono sono altissimi e vanno dalla Febbre di Pontiac alla Legionellosi, patologia polmonare gravissima e letale per il 15% di quanti la contraggono.
Di mani sporche non è mai morto nessuno, ma di Legionella più di uno, per cui se la struttura dove lavori non è Legionella Free perché rischiare?
Le mani lavale a casa sino a quando non ti sarà riconosciuto il diritto ad utilizzare acqua batteriologicamente pura.
La Legionella è un batterio patogeno temibilissimo e invincibile con il quale la struttura dovrà convivere per sempre e che pertanto impone l’adozione di misure di sicurezza eccezionali e definitive.
Ogni anno un grande numero di lavoratrici e lavoratori si assenta dal posto di lavoro con febbre alta, tosse persistente, mal di testa e mal di gola per aver aperto un rubinetto dal quale scorreva acqua e Legionella anziché acqua pura.
Naturalmente non conoscendo a fondo il problema Legionella difficilmente si sospetta che quei sintomi possano essere dovuti alla Febbre di Pontiac piuttosto che ad uno stato influenzale.
La Legionella è dunque il rischio più importante che incombe sulle strutture, tuttavia è spesso sottovalutato e a volte ignorato del tutto. Questo spiega la ragione per la quale ogni anno 3000 individui perdono la vita.
Quello della Legionella è un rischio che va affrontato con competenza e soprattutto con senso di responsabilità perché è in gioco l’integrità fisica di lavoratrici e lavoratori che si lavano le mani inconsapevoli del rischio che corrono.
Non esiste un solo sistema per la gestione del rischio Legionella ma diversi. Dipende da quanti sono i punti di erogazione dell’acqua, dall’esposizione della struttura, dal consumo idrico annuale, dalla frequenza del flussaggio e dai giorni di chiusura della struttura stessa.
Gestire il rischio Legionella è una cosa non da poco perché richiede consapevolezza, conoscenza, alta competenza, esperienza, volontà, macchine, strumentazioni, analisti, biologi, ingegneri e tecnici qualificati.
Convivere con la Legionella? La Servizi Speciali in rete d’impresa con AccaDueO è tutto questo. Le aziende sono orgogliose di comunicare che, là dove viene gestito il rischio, non si è quasi mai verificato neanche un solo caso di Febbre di Pontiac.
Servizi Speciali e AccaDueO possono aiutarvi a gestire al meglio un rischio di tale rilevanza.
Valutiamo la possibilità che il SARS-COV-2 si diffonda effettivamente per via aerea e le conseguenze a cui andremmo incontro.
LA TRASMISSIONE
Partiamo da quello che sappiamo, o pensiamo di sapere, sul COVID-19: può diffondersi nell’aria.. Asserire però che il COVID-19 sia airborne vuol dire qualcosa in più, cioè che, oltre alle già note “goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla” (droplet), particelle più piccole rimangono sospese nell’aria, rendendo l’aria stessa infetta. Per di più, queste particelle, secondo un comunicato stampa del National Institutes of Healthdel 17 marzo, sembrerebbero essere rilevabili nell’aria per oltre tre ore e, secondo l’infettivologo Massimo Galli, la loro trasmissione avverrebbe anche a distanze importanti, favorita dal ricircolo dell’aria.
COSA DICE L’OMS
Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non abbia mai di fatto rilasciato alcun comunicato che assegni evidenza scientifica alla possibilità di una trasmissione airborne del virus, nei giorni scorsi aveva fatto molto parlare di sé la lettera aperta di un gruppo internazionale di 239 ricercatori da 32 paesi, nella quale si sosteneva che ci fossero ormai prove scientifiche sufficienti per ritenere che, in alcune circostanze, il virus possa essere veicolato dall’aria.
Si aggiunga anche una considerazione: se così fosse, i rischi evidentemente sarebbero più alti in ambienti chiusi, in cui presumibilmente se si condividesse tempo e spazio con una persona infetta e in mancanza di un adeguato ricambio d’aria, la possibilità di essere esposti al virus sarebbe esponenzialmente più alta che se trascorressimo lo stesso tempo con la stessa persona infetta all’aria aperta.
COSA ACCADREBBE?
Quindi, arriviamo a ciò che possiamo domandarci di conseguenza. Apprestandoci a vivere i lunghi mesi invernali cosa succederebbe negli uffici pubblici e nei luoghi di lavoro, dotati di riscaldamento, o comunque di sistemi di ricircolo dell’aria? Cosa accadrebbe, più nello specifico, se questi impianti aeraulici non fossero adeguatamente sanificati e pronti a fronteggiare una minaccia tanto grande quanto quella del COVID-19? Una sistematica disinfezione delle condotte aerauliche garantirebbe una ventilazione appropriata e limiterebbe la diffusione di agenti patogeni aerodispersi? La risposta a quest’ultimo interrogativo è sì.
Nella maggior parte degli edifici, l’aria entra attraverso un impianto di ventilazione producendo una miscela di aria di ricircolo e aria fresca esterna. L’aria esterna è piena di agenti inquinanti e già questo basterebbe a chiedersi che genere di aria si respiri nei luoghi di lavoro e se i sistemi di aerazione siano adeguatamente pronti a filtrare al meglio l’aria. Ma se a questo aggiungessimo anche la possibilità che quell’inquinamento si unisca alle particelle SARS-COV-2, di certo si darebbe origine ad uno scenario estremamente insalubre. Senza contare che la qualità dell’aria che respiriamo non ha solo effetti a breve termine, ma anche a lungo termine, determinando numerose patologie e mettendo seriamente a rischio la nostra salute respiratoria.
UNA POSSIBILITà DI RISOLUZIONE
Assicurarsi che i luoghi in cui lavoriamo, in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, siano predisposti ad affrontare il COVID-19, è un diritto per i lavoratori e un dovere per imprenditori e gestori. Sanificare un impianto aeraulico non è un vezzo, né un’opzione. È un’urgenza.E tutti dovrebbero prestare l’attenzione che merita al problema. Garantirsi di respirare una buona aria vuol dire anche arginare in parte un problema che di recente sta subendo catastroficamente una nuova impennata. E del resto, la società non può più fermarsi e non può permetterselo il sud.
A LUNGO TERMINE
Il problema del COVID-19 purtroppo non potrà essere arginato velocemente, almeno fino a che non arriveremo ad un vaccino. Nell’attesa possiamo soltanto mettere in pratica una combinazione di misure di sicurezza preventive perché la diffusione del virus resti più contenuta possibile.
SERVIZI SPECIALI opera nel campo delle sanificazioni ambientali da oltre un decennio ed ha a cuore il problema della diffusione del COVID-19, ma invita a riflettere che, anche in scenari non pandemici, può essere un’attività intelligente dedicare del tempo predisponendo ambienti interni sani per i lavoratori.
Gli impianti di climatizzazione possono diventare un veicolo pericolosissimo di malattie per la salute umana. Vi illustriamo quali sono i rischi e cosa dice la legge sull’importanza della manutenzione.
Si aggiunga anche che il Provvedimento 2636 del 5 Ottobre 2006 della conferenza Stato Regioni definisce precisi protocolli tecnici per la manutenzione degli impianti di climatizzazione, definendo idoneo il subsistema aeraulico quando tutte le superfici presentano una quantità di particolato inferiore a 1g/m2. Ulteriori direttive riguardano la prevenzione e il controllo dellalegionellosi, una malattia monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua pericolosità.
I rischi per la salute
Oggi, oltre al rischio della Sindrome dell’Edificio Malato e quello della legionella, uno ancor più grave incombe sull’incolumità del lavoratore: il Covid-19.
E’ un fatto accertato che il virus, veicolato dalle polveri sottili presenti nell’impianto, entri nei luoghi di lavoro, contamini l’aria e metta in crisi le strutture. Da quel momento, l’integrità fisica degli individui potrebbe non essere più garantita e i soggetti più fragili potrebbero subire danni, a volte irreversibili per il loro stato di salute.
Non verificare le condizioni degli impianti di climatizzazione, ritenendo secondaria l’importanza di una buona manutenzione, potrebbe arrecare seri danni alla salute degli individui. E’ dunque un obbligo morale, prima che in nome della legge, che gli impianti vengano ispezionati. Un contributo che i responsabili della sicurezza delle strutture pubbliche o private devono dare perché l’autunno e l’inverno facciano meno paura.
La Servizi Speciali, la più antica azienda del territorio, è a disposizione di quanti volessero verificare lo stato del loro impianto.
Puntuale come ogni anno è arrivato il Natale, con le sue magiche atmosfere, i meravigliosi cenoni in famiglia, la santa nascita di Gesù bambino e …la fatidica domanda “cosa regalo ai miei cari?”.
Parte così la folle corsa all’acquisto, figlia di giorni di tormento, che regolarmente si conclude con profumi, sciarpe, bottiglie di liquori e (per i più fortunati) qualche gioiello.
Ogni anno sempre la stessa storia.
Ma poiché a Natale, si sa, siamo tutti più buoni…la Servizi Speciali S.r.l., per la missione che svolge, arriva in vostro soccorso con qualche consiglio prezioso.
Non tutti sanno che in natura vi sono piante speciali, denominate “mangia-veleni”.
Tutto ha inizio nel 1980 presso il centro spaziale John C. Stennis della NASA, dove gli scienziati fecero una scoperta sensazionale: alcune piante da appartamento sono in grado di depurare e rinnovare l’aria.
A questa straordinaria scoperta sono seguiti numerosi studi, come quello condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Vadoud Niri, esperto della State University of New York di Oswego (USA), nel 2016.
Si tratta di piantine e arbusti in grado di assorbire gli inquinanti presenti nell’aria e migliorare la nostra salute, consigliati anche dal nostro Ministero dello Salute.
L’immagine mostra le principali piante mangia-veleni con i rispettivi inquinanti assorbiti, reperibili presso qualsiasi fioraio o vivaio
Ogni piantina ha un suo peculiare aspetto, che consente di adornare l’ambiente e respirare un’aria natalizia più pura.
18.000 casi di legionellosi in Italia. Questa è stata la stima del rischio da quando si è iniziato ad avere il conteggio dei casi, sebbene solo negli ultimi anni si sia proceduto ad informare meglio sui rischi del pericoloso batterio-killer.
Secondo una stima dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), dal 2000 al 2010 i casi di legionella nelle reti idriche sono aumentati del 650% e dal 2010 al 2017 l’incremento è stato del 60%. Il rapporto annuale dell’ISS sulla legionellosi riporta circa 2000 casi solo nell’anno 2017.
A fronte di questo pericoloso rischio, non si è purtroppo creata sufficiente informazione e consapevolezza nel cittadino che, quindi, lo ignora. Per lui, ad esempio, è molto facile scambiare la Febbre di Pontiac una banale febbricola. Infatti la Febbre di Pontiac è una forma lieve di Legionellosi che si manifesta con sintomi molto simili a quelli influenzali, come ad esempio nausea, febbre, tosse, cefalea.
In caso di basse difese immunitarie, la Febbre di Pontiac potrebbe evolvere in Legionellosi o Morbo del Legionario: una grave infezione polmonare in alcuni casi letale.
Ricordiamo che:
la Legionella Pneumophila si contrae tramite inalazione di aerosol d’acqua contaminata: basta una semplice doccia;
i soggetti più predisposti all’infezione batterica sono bambini, anziani, asmatici e cardiopatici;
la Legionella trova le condizioni ottimali di crescita nella rete idrica, in quanto ambiente caldo e umido;
la Legionella vegeta nel biofilm, una pellicola gelatinosa contenente fitte colonie di batteri e adesa alle pareti delle tubature delle reti idriche.
C’è SOLO un modo per proteggere noi e i nostri cari dal rischio Legionellosi: LA CORRETTA PREVENZIONE.
Per informare e diffondere sui procedimenti di corretta prevenzione e gestione del rischio è intervenuto il Ministero della Salute che il 7 Maggio 2015 ha redatto le “Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi”, riassumibili in tre punti focali:
VALUTAZIONE DEL RISCHIO Un importantissimo documento redatto da un team di esperti in materia biologica e di impiantistica che comunicherà la presenza del rischio, quali sono le manovre da compiere per prevenirlo e quali procedimenti attuare in caso di acqua contaminata. La Valutazione del Rischio è obbligatoria ogni anno e nei casi in cui la situazione dello stabile sia cambiata, ad esempio a fronte di lavori di ristrutturazione o in caso di riscontro di Legionella nella rete idrica.
GESTIONE DEL RISCHIO Sulla base dell’Analisi e valutazione del rischio legionellosi, il piano di autocontrollo dovrà prevedere tutti gli interventi e le procedure volte a rimuovere definitivamente le criticità individuate. In poche parole, un responsabile esterno deve svolgere tutti quei trattamenti volti a scongiurare il rischio Legionellosi.
COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Comprende le importanti azioni finalizzate ad informare, formare e sensibilizzare i soggetti interessati al rischio potenziale.
Anche se non sono un decreto legislativo dobbiamo ricordare che le linee guida, sono definite dal Testo Unico Sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro quali “atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni”. (Art. 2 c. 1 lett. z) D.Lgs.81/08
A CHI INTERESSA LA STIMA DEL RISCHIO LEGIONELLOSI?
Sono coinvolti tutti quei luoghi in cui è presente il Decreto legislativo 81/2008, ossia tutti luoghi di lavoro, le strutture socio-sanitarie (case di riposo, ospedali), i centri commerciali, i centri sportivi, tutte le strutture turistico-ricettive (Hotel, Agriturismi, Campeggi), i palazzi-uffici, dove esiste la responsabilità dei datori di lavoro, del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) o del gestore dell’impianto.
Non sono certamente esentati i condomini, dove l’amministratore è il diretto responsabile della salubrità dell’acqua.
CI SONO AZIENDE PREPOSTE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO?
Certamente sì. È qui che entriamo in gioco noi della Servizi Speciali.
La gestione del rischio deve essere affidata ad un’ azienda specializzata come la nostra, autorizzata alla prevenzione della Legionellosi e composta da figure professionali competenti come igienisti, microbiologi, ingegneri.
Le procedure di gestione del rischio consistono in:
ispezione e trattamento dei serbatoi di accumulo dell’acqua fredda e dell’acqua calda sanitaria;
pulizia interna della rete idrica sanitaria con sistema aria/acqua continuo e/o ad intermittenza;
sanificazione shock annuale della rete idrica sanitaria;
campionamenti microbiologici per la ricerca della Legionella;
aggiornamento dei registri di manutenzione dell’impianto idrico.
La Servizi Speciali segue nel dettaglio le Linee Guida del Ministero della Salute del 7 Maggio 2015 e i nostri interventi, da oltre dieci anni riconosciuti come i più completi e i più performanti in Puglia e Molise, offrono un importante benefit comunitario: i bambini possono serenamente lavarsi con acqua priva di Legionella; gli anziani che soggiornano nelle strutture socio-sanitarie possono farsi la doccia in tutta tranquillità; chi soffre d’asma o ha problemi cardiopatici può tutelarsi ulteriormente.
Siamo tra le poche aziende italiane che operano con alta competenza nel complesso settore della decontaminazione ambientale.
Risolviamo il problema legionellosi una volta per tutte.
La legionellosi non è uno scherzo, non è da sottovalutare.
Ecco come fare per informarti al meglio ed agire subito.
In base alla tua occupazione e alle tue esigenze abbiamo preparato del materiale informativo su misura per te.
Questo importante materiale informativo, che ti invieremo gratuitamente, contiene:
la nostra brochure informativa sulla gestione del rischio Legionellosi
gli stralci delle Linee Guida per la Prevenzione della Legionellosi
otutte le informazioni del nostr nuovo servizio PriviLegio™, l’innovativo sistema di bonifica delle reti idriche che renderà i tuoi canali idrici PRIVI di LEGIOnella;
Le certificazioni e le GARANZIE che il nostro servizio ti offrirà a fronte della corretta prevenzione.
In Trentino, per grave sottovalutazione del rischio legionellosi da parte di quasi tutte le strutture interessate facendo emergere una serie di anomalie.
Il Nas dei Carabinieri di Trento ha deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica 8 persone titolari di tre strutture ricettive ritenute responsabili di omicidio colposo per la mancata predisposizione del piano di valutazione del rischio legionellosi, obbligatorio dal 2015. 19 italiani, di cui 3 deceduti, la scorsa estate avevano soggiornato in 14 strutture ricettive diverse dell’Altopiano della Paganella e si sono ammalati di legionella.
Gli accertamenti – spiegano i Nas – hanno messo in luce una grave sottovalutazione del rischio legionellosi da parte di quasi tutte le strutture interessate facendo emergere una serie di anomalie, tra cui la mancanza di un’adeguata manutenzione degli impianti termo-sanitari e la non corretta gestione delle temperature nella rete di distribuzione interna e serbatoi di accumulo dell’acqua calda sanitaria, di molto inferiore a quanto raccomandato dalle relative Linee guida. I prelievi eseguiti nel corso dell’estate del 2018 hanno, di conseguenza, evidenziato la contaminazione della rete idrica dal batterio della Legionella in quasi tutte le strutture oggetto, in alcuni casi in misura particolarmente elevata. Non si è avuta evidenza di contaminazioni della rete idrica comunale.
In particolare, in una delle strutture dove ha soggiornato un turista deceduto, è stato constatato il malfunzionamento di una valvola dell’impianto dell’acqua calda, circostanza che ha favorito il proliferare del batterio. La stessa struttura è stata interessata da quattro casi di notifica di legionella di cui uno con il decesso della vittima; si è constatato che nella stessa stanza hanno soggiornato, in tempi diversi, due turisti contagiati. I turisti che si sono ammalati di legionella erano prevalentemente anziani. Le indagini, molto articolate, si sono svolte in collaborazione con il personale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.