“Giornalmente inaliamo circa 50 µg di materiale vivente costituito principalmente da spore e pollini, ma anche batteri, virus, acari, ecc.”
A riferirlo è il dottor Giuseppe Carretta, micologo e professore emerito presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Pavia.
50 µg può sembrare una quantità irrisoria ma in realtà è una vera e propria sfida per il nostro sistema respiratorio, impegnato a ripulire l’aria inalata da quanto l’accompagna. Il sistema respiratorio serve proprio a questo: a proteggerci dai possibili pericoli che si celano dentro l’aria che respiriamo.
I principali contaminanti dell’aria sono le spore fungine: sono definiti principali perché sono i più abbondanti e ritrovano in grandi quantità sia negli ambienti esterni che in quelli interni.
Le spore fungine rappresentano lo strumento fondamentale per la riproduzione e per la diffusione dei funghi.
Delle spore fungine, studiate nell’ambito dell’aerobiologia – la “biologia dell’aria”, ce ne sono alcune innocue per l’uomo, altre invece che sono responsabili di gravi infezioni.
Dietro ai sempre più frequenti casi di allergie, di riniti e di asma – quest’ultima riconosciuta malattia sociale, si ritiene ci siano proprio le spore fungine.
Nell’aria che respiriamo, sono presenti la maggior parte dei funghi. Alternaria, Aspergillus, Cladosporium e Penicillium sono solo alcuni esempi e sono, allo stesso tempo, le specie che causano più problemi alla salute dell’uomo.
Quando le spore vengono inalate, vengono veicolate lungo tutto il tratto respiratorio: alcune vengono trattenute e distrutte, altre riescono a penetrare.
Immediatamente si scatenano risposte allergiche spiegate dall’inalazione delle stesse spore.
Possono, però, manifestarsi patologie ben più serie se ipotizzassimo che l’esposizione fosse ripetuta nel tempo: aspergillosi broncopolmonare allergica, alveoliti o pneumopatie.
Tra le specie fungine, è inevitabile non citare l’Aspergillus.
Negli ultimi tempi è diventato tristemente famoso perché riscontrato in numerosi casi di patologie broncopolmonari.
Le spore fungine, di recente, sono state incluse tra gli agenti responsabili della Sick Building Syndrome (SBS), la sindrome dell’edificio malato.
Sono intuibili le conseguenze per la salute di chi trascorre la propria giornata in ambienti confinati, caratterizzati magari da uno scarso riciclo di aria, dove la climatizzazione è affidata ad impianti aeraulici contaminati.