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Allarme legionella a Rimini e Milano, temuto il contagio

Si continua a parlare di legionella che spaventa e allarma.

Gli ultimi due casi di Rimini e di Milano ci confermano ancora di più di quanto poco si sappia sulle modalità di prevenzione.

Recente è il caso del turista contagiato da legionella a Rimini, che ha procurato all’albergatore della struttura turistico-ricettiva una condanna per epidemia colposa.

Il turista, uomo lombardo e cliente abituale della Riviera di Rimini, si è ammalato dopo aver trascorso qualche giorno di vacanza a Rimini per poi ritornare nella sua residenza in Lombardia.

Tornato a casa non aveva manifestato nessun problema fisico ma dopo qualche giorno è caduto in uno stato di malessere che è andato via via aumentando fino al ricovero in ospedale.

Dalle analisi effettuate è emerso che il paziente aveva contratto la legionella.

Eseguiti i dovuti accertamenti dall’Asl lombarda, le autorità sanitarie sono andate alla ricerca di dove l’uomo potesse aver contratto l’infezione. A quel punto l’uomo ha indicato l’hotel di Rimini dove aveva soggiornato.

Il personale dell’Asl Romagna e dei Nas hanno eseguito i dovuti controlli, il cui esito ha confermato il sospetto del turista. L’unica stanza infetta dal batterio-killer era proprio quella dove aveva soggiornato.

L’uomo dopo un ricovero durato due settimane è completamente guarito. Subito le bonifiche alle reti idriche dell’hotel ma rimane la denuncia per epidemia colposa.

Ovunque ci siano acqua tiepida ed impianti in disuso, con ricambio idrico incostante, c’è il rischio di trovare un ambiente ideale dove la legionella può moltiplicarsi. I luoghi con acqua nebulizzata (docce, rubinetti, climatizzatori centralizzati) sono in teoria i più pericolosi e richiedono una costante manutenzione.

L’albergatore aveva proceduto ad igienizzare l’impianto d’acqua con frequenza annuale ma questo non basta.

Sempre in zona lombarda, a Milano, nei giorni scorsi è stata accertata la presenza del batterio all’interno delle tubature dell’acqua calda di un palazzo in zona Loreto. Con i controlli successivi, è stato scoperto che si annidava anche nei tubi di altri palazzi. Parliamo di condomini in cui abitano oltre duecento famiglie, tra cui numerosi anziani e in cui hanno sede diversi uffici e studi di professionisti.

La sanificazione è scattata il 6 maggio e tutti gli inquilini sono stati invitati a sostituire o pulire i rompigetto e i soffioni delle docce. Inoltre sono stati diffusi i consigli dell’Ats su come evitare il contagio.

Basta una doccia con acqua infetta per contrarre la legionellosi.

La legionellosi si contrae inalando goccioline d’acqua infetta. Basta anche una semplice doccia. .

Filtri vecchi e sporchi degli impianti di aria condizionata possono essere fonte della diffusione dei batteri responsabili dell’infezione. Tra i soggetti maggiormente a rischio gli anziani, i bambini, i neonati, gli asmatici e i cardiopatici.

Ricordiamo sempre che non esistono modi alternativi per il contenimento del rischio legionella.

Nessuno shock termico (l’alternanza dello scorrimento dell’acqua prima calda e poi fredda) o altri banali metodi palliativi sono efficaci contro la legionella.

Se pensate di fare già tutto senza attenervi alle “Linee Guida per il controllo e la prevenzione della legionellosi”, sbagliate. Le analisi dell’acqua effettuate quel singolo giorno non descrivono la situazione legionella per i restanti 364 giorni.

L’unico metodo efficace è l’osservanza delle Linee Guida del Ministero della Salute, osservanza da noi eseguita scrupolosamente.

Non aspettate il prossimo caso di infezione da legionella, agite subito!

La prevenzione è la miglior cura!

Contattaci allo 080 505 29 03 per richiedere una consulenza gratuita e senza impegno con i nostri specialisti.

Fonti
– http://loreto.milanotoday.it/legionella.html
– https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/05/12/news/rimini_turista_prende_la_legionella_facendo_la_doccia_albergatore_indagato-226062152/

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