Evidentemente sì, ma male e meno. Quando viviamo fisicamente disturbati e addolorati e ci rendiamo conto che la vita sfuma e il corpo va in tilt, ci chiediamo perché. E’ allora che il pensiero corre alla sfortuna o all’amaro destino, ma che con i nostri mali non c’entrano niente.
Le ragioni sono altre e vanno ricercate altrove, ma ancor di più nello stile di vita e nei luoghi dove, per motivi di lavoro, di cura e di svago trascorriamo parte rilevante del nostro tempo.
Oggi, più di ieri, gli ambienti di lavoro, di cura e di svago e centri di grande distribuzione, presentano un aspetto decoroso, elegante, dove dominano la luce e il comfort. Talvolta non è così, è solo l’aspetto, ma potremmo essere in realtà “Brutti, sporchi e cattivi”.
Naturalmente a sporcarsi non sono gli abiti, sarebbe poca cosa, ma purtroppo sono la pelle, gli occhi e il sistema respiratorio, le cui conseguenze sono inimmaginabili.
Nell’aria, che dobbiamo considerare una discarica, può trovarsi di tutto: particolato, polveri, virus e batteri di ogni genere e con loro dobbiamo convivere e rischiare ad ogni respiro.
La rabbia è grande perché il problema sarebbe risolvibile e senza costi aggiuntivi, se i responsabili di ogni tipo di struttura come uffici, mezzi di trasporto, cinema ed hotel, sapessero del rischio e si informassero su come risolverlo.
Ci auguriamo che con la puntuale e costante informazione prima o dopo tutti prendano coscienza del rischio e lo affrontino senza esitazione.
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