Il calendario segna già i primi giorni d’estate…
Come potremmo dare ristoro al nostro corpo se non facendoci una doccia?
Non tutti sanno che la doccia potrebbe trasformarsi in un’insidia molto pericolosa, addirittura fatale. Così come è accaduto agli oltre 6.000 individui che hanno contratto la legionellosi e che sono deceduti negli ultimi 5 anni in Italia.
Il pericolo diventa ancora di più allarmante se sotto la doccia – a respirare acqua nebulizzata, carica di Legionella – ci sono soggetti suscettibili come bambini, anziani o persone che presentano patologie concomitanti.
La Legionella trova nell’impianto idrico il luogo ideale per la sua sopravvivenza e per la sua proliferazione, nella doccia quello per attaccare le sue vittime.
Ovunque si utilizzi acqua per lavarsi ma soprattutto in strutture turistico – ricettive fenomeni quali la presenza di flussi d’acqua minimi o ad intermittenza, l’utilizzo stagionale della struttura, la cattiva manutenzione – in termini di pulizia e disinfezione – dell’impianto (specie se parliamo di soffioni e rubinetti), la vetustà e l’incredibile complessità dell’impianto idrico fanno sì che il rischio di assumere la legionellosi si innalzi in modo esponenziale.
Cosa fare quindi?
Per abbattere il rischio, non bastano piccoli accorgimenti.
Questi semplici palliativi che non servono a molto se non a “fare il solletico” a quell’inespugnabile batterio che è la Legionella.
Il nostro consiglio è e resterà sempre quello di fare prevenzione e seguire le prescrizioni delle Linee Guida per il controllo e la prevenzione della Legionellosi emanate in Italia il 7 maggio 2015.
La legge c’è. Perché non rispettarla?
Perché trattare con leggerezza un tema così delicato, intimamente legato alla salute delle persone e alla tutela della loro sicurezza?
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