La Legionella negli ultimi anni è diventata una vera e propria star mediatica e di lotta alla Legionella se ne parla continuamente. Si parla del pericolo Legionella principalmente nelle reti idriche: questo batterio, insieme ad altri, può proliferare sotto una “coperta” detta biofilm. La “coperta” è però fragile e che da un momento all’altro potrebbe ledersi e permettere così la fuoriuscita del batterio e la sua dispersione nell’acqua.
Quello che non tutti sanno è che la Legionella pneumophila – meglio chiamarla con nome e cognome – può ritrovarsi anche negli impianti aeraulici.
Questo avviene quando i sistemi aeraulici, predisposti per il condizionamento dell’aria, non sono sottoposti corretta manutenzione sanitaria.
Da letteratura si sa che la Legionella predilige ambienti caldi ed umidi. Temperatura ed umidità fanno sì che gli impianti aeraulici siano ambienti favorevoli alla crescita e alla proliferazione del batterio. Ecco spiegata la contaminazione microbiologica degli impianti.
I primissimi studi sulla Legionella pneumophila nei panni di inquinante di natura biologica negli spazi confinati furono proprio eseguiti sugli impianti di climatizzazione.
La lente di ingrandimento fu puntata verso i sistemi di deumidificazione , le torri di evaporazione e i sistemi di raffreddamento.
Di certo, oggi si sa che ci sono zone dell’impianto di condizionamento – dove si registra l’accumulo e il ristagno di acqua – maggiormente soggette a contaminazione da Legionella pneumophila.
In questi punti critici va incentrata l’attività di sorveglianza e va eseguita una manutenzione periodica.
La contaminazione non è limitata a questi punti: se viene evidenziata la presenza di Legionella pneumophila, è facile ipotizzare che il batterio possa spostarsi e proliferare indisturbato altrove, a patto che trovi le giuste ed adeguate condizioni per sopravvivere.
La Legionella non è però il solo problema delle condotte aerauliche.
Chissà quali inquinanti microbiologici popolano questa condotta?
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