Spending review e sanità: per risparmiare è necessario prima di tutto abbattere il rischio infettivo nelle strutture ospedaliere. Un primo passo è cambiare i metodi di pulizia.
In Italia si parla tanto di riduzione dei costi, la famigerata “spending review”, soprattutto nella sanità. Molto spesso si taglia personale, esami, e prestazioni. Ma non si opera in quegli ambiti dove si può davvero risparmiare senza però influire sui servizi offerti ma anzi migliorandone la qualità. Primo fra tutti quello delle pulizie.
L’igiene delle strutture sanitarie è un fattore fondamentale ma quasi sempre sottovalutato. È opinione consolidata che i tradizionali metodi di pulizia siano adeguati ma la realtà è ben diversa: gli usuali sistemi di sanificazione, a base di prodotti chimici (detergenti, disinfettanti etc…), non solo hanno una efficacia molto ridotta nel tempo, ma sono dannosi sia per l’ambiente sia per l’uomo poiché rilasciano composti spesso più dannosi dei batteri che vanno a eliminare.
Tutto questo implica una cattiva gestione del rischio infettivo che riguarda tutti: i pazienti soprattutto ma anche gli stessi operatori e i visitatori. Basti pensare che ogni anno 8 pazienti su 100 contraggono una infezione correlata all’assistenza (Ica). Più del 30% degli eventi avversi frequenti in ospedale sono imputabili a infezioni, come quelle del sito chirurgico o delle vie urinarie, di queste il 70% sono definite prevenibili.
L’impatto economico è pesante: secondo un report del World Health Organization (WHO) a causa delle scarsa cura degli ambienti ospedalieri, in Europa ogni anno si contano 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza con ben 37mila decessi attribuibili direttamente e altri 110mila in cui l’infezione rappresenterebbe una concausa. Il tutto ha un conto salatissimo per le tasche dei cittadini: 7 miliardi di euro di spese in più.
Per diminuire sensibilmente il rischio clinico ma anche per un concreto risparmio è necessario introdurre azioni di provata efficacia e sostenibilità con l’implementazione di nuovi sistemi di pulizia e igiene, uniti a una corretta e continua formazione del personale e all’osservazione delle buone pratiche assistenziali.
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